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I ricercatori del Lunar and Planetary Laboratory dell’Università dell’Arizona hanno presentato una nuova ipotesi sul passato del satellite naturale della Terra, che potrebbe spiegare uno strano paradosso lunare. Negli anni ’70, quando furono consegnati i primi campioni di minerali locali dalla Luna, gli scienziati notarono un contenuto anormalmente elevato di ilmeniti. Si tratta di rocce pesanti, ricche di titanio e ferro, che di solito si trovano più vicino al nucleo del pianeta.

Le lmeniti possono risalire dal sottosuolo alla superficie in seguito a processi sismici, ma si tratta di un fenomeno raro e il loro contenuto nelle rocce superiori è sempre esiguo. Ma la Luna è diversa: sembra che il suo interno sia stato inspiegabilmente trasformato in superficie. È come se qualche fenomeno avesse “rovesciato” il corpo cosmico.

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Alberto Minetti, professore di fisiologia all’Università di Milano, e un gruppo di suoi collaboratori hanno sviluppato un modo originale di tenersi in forma per gli astronauti che dovranno esplorare la Luna. Consiste nell’allenarsi sul cosiddetto “Muro della morte”. La struttura ha la forma di un cilindro e ricorda quella utilizzata dagli stuntman in moto.

A ricerca non si è limitata a una semplice idea, ma ha deciso di testare l’approccio nella pratica. er simulare la forza gravitazionale lunare, sono stati utilizzati una gru e un sistema di corde sospese: con il loro aiuto, il corridore è riuscito a correre lungo la parete laterale. el parlare con la stampa, il professor Minetti si è detto stupito del fatto che nessuno avesse mai pensato a questa idea prima d’ora. l rivoluzionario metodo di allenamento eviterà ai Selenauti le conseguenze sulla salute di una prolungata esposizione alla microgravità.

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Il “protagonista” di questo scenario fittizio è un asteroide scoperto di recente, che ha il 72% di possibilità di collidere con la Terra entro 14 anni. Secondo i termini dell’esercitazione, non si sa quasi nulla dell’asteroide, in particolare delle sue dimensioni e della sua traiettoria.
All’esercitazione del quartier generale hanno partecipato circa 100 specialisti della NASA, della FEMA e di varie organizzazioni di altri Paesi. Hanno determinato i possibili tempi e metodi di impatto sull’asteroide in avvicinamento (ad esempio, impattatori cinetici o fasci di ioni), bilanciando la necessità di attendere ulteriori informazioni e l’urgenza di lanciare una missione spaziale difensiva. Si è lavorato anche sulla cooperazione globale all’interno delle Nazioni Unite.

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SpaceX ha firmato un contratto da 843 milioni di dollari con la NASA per sviluppare un sistema per distruggere la Stazione Spaziale Internazionale. Dovrebbe trattarsi di una sorta di veicolo spaziale, una specie di “rimorchiatore” che spingerà la ISS fuori dalla sua orbita attuale. E controllerà il rientro della stazione nell’atmosfera terrestre per assicurarne l’eliminazione completa e affidabile.

A SpaceX deve progettare e costruire il veicolo spaziale, mentre tutte le operazioni e la missione stessa saranno gestite dalla NASA. l compito non è facile, visto che attualmente la ISS pesa 419.725 kg e viaggia a 29.000 km/h. In caso di guasto (cioè di combustione incompleta – ndr. Techkult), i rottami della stazione dovrebbero affondare nell’Oceano Pacifico meridionale. Ma poiché la ISS compie 16 giri intorno al pianeta al giorno, sarà estremamente difficile “puntare” e mandarla nel punto giusto.

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Dopo il completamento della prossima fase di studio dello spazio profondo, il team del James Webb Space Telescope ha deciso di dirigerlo verso gli oggetti all’interno del sistema solare. E ha subito fatto una scoperta: l’atmosfera superiore di Giove era piena di fenomeni precedentemente sconosciuti. Gli astronomi volevano studiare la famosa Macchia Rossa, ma invece hanno imparato molto di più. Per essere più precisi, non hanno ancora imparato nulla, ma stanno facendo delle ipotesi.

l telescopio James Webb è l’ideale per questo compito, poiché è dotato dei più avanzati sistemi di sensori, come lo spettrografo nel vicino infrarosso. La parte superiore dell’atmosfera di Giove sembra vuota, mentre tutti i principali eventi si svolgono nella parte inferiore, ricca di bolle. Tuttavia, James Webb è in grado di captare anche le sorgenti di luce più deboli, quindi attraverso di esso è riuscito a vedere molte anomalie sopra la Macchia Rossa.

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